martedì 29 settembre 2009

"No al modello Venezia" - Opinione del Sindaco Cacciari

A questo link potrete leggere l'opinione del sindaco di Venezia prof. Massimo Cacciari al premio dato per l'articolo di cui al post precedente.

lunedì 28 settembre 2009

NO AL MODELLO VENEZIA.

L’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, per la seconda volta, ha premiato, in un concorso giornalistico, un altro autore che denuncia come la causa di tutti i mali per Venezia sia il turismo di massa, cioè quell’orda di “curiosi” (fino a che punto?) che giornalmente invade la nostra città portando via lo spazio ai residenti.
Se l’anno scorso si trattava dell’economista John Kay, quest’anno è la volta del filosofo spagnolo Victor Gómez Pin che, in un articolo intitolato "No al modello Venezia", fra l’altro, afferma: «I veneziani si sentono alienati e per difendere la loro anima minacciata si nascondono ai turisti, privandoli di quella che dovrebbe essere la ricchezza maggiore della visita in una città, la relazione umana con i residenti. Il risultato è che entrambi - veneziani e turisti - vivono in una sorta di apartheid spirituale: tutto il contrario del sentimento di appartenenza a una patria comune che chiunque dovrebbe a provare a Venezia, città patrimonio dell’umanità».
Leggi la traduzione dell’articolo premiato pubblicato su El Pais del 21 marzo 2008.
Purtroppo quello che scrive è tremendamente vero ed i veri veneziani soffrono di questa situazione. Non siamo come ci descrive il figlio del famoso Carlo Scarpa (non è detto che chi è figlio di cotanto padre sia … “cotanto” anche lui). «Venezia è una città morta, un guscio vuoto. I veneziani di oggi sono solo biscazzieri, con tutti i loro bar, ristoranti e negozi che espongono vetrini senza senso». (vedi articolo su Il Gazzettino del 27.9)
Biscazzieri, ma anche evasori fiscali, sono si coloro che gestiscono bar, ristoranti e negozi “che espongono vetrini senza senso” o maschere “made in China”, ma la maggior parte di questi non sono veneziani: vengono dalla terraferma, da Mestre ed anche da oltre, e sono lì a sfruttare Venezia.
Mi dimenticavo dei gondolieri: anche loro non sono … “farina da far ostie”.
I veneziani oggi sono solo dei derubati! Ci stanno portando via tutto, ad iniziare dal nostro gonfalone, quello col leone di San Marco, sventolato dai leghisti (il gonfalone di San Marco non è veneto, ma solo di Venezia!); un’altra cosa che ci hanno portato via, i turisti questa volta, sono “le sconte”, cioè quelle calli nascoste che noi veneziani, fino a qualche anno fa, facevamo appunto per evitare le orde delle comitive alla testa delle quali ci stava la guida con un ombrellino. Oggi questi ombrellini ce li troviamo anche “par le sconte” e non si riesce a passare più da nessuna parte. Le osterie, quelle dove entravano solo i veneziani, dove si poteva bere un buon bicchiere di vino e mangiare un “cichetto” e fermarsi a “far quatro ciacole co’ ‘i amighi”, sono diventate bar, pub, “wine bar” e … chi più ne ha più ne metta.
Se poi si considera che la maggioranza dei veneziani rimasti sono ormai di una certa età, il discorso si fa più pesante. Chi resta in città lo fa perché la casa è di proprietà e perché può permettersi il lusso di affrontare i prezzi dei generi alimentari che ti offre l’ormai poco vasto mercato di negozi rimasti aperti. Normalmente chiude un negozio di generi alimentari ed al suo posto apre uno di maschere (sempre made in China) o un’agenzia immobiliare. E si! Qui ci sono tante case non più abitate che aspettano il ricco “foresto” che le sistemi e, magari, ne faccia un B&B, ovviamente …“in nero”.
Al veneziano di oggi (non considerate i baristi ed i biscazzieri di cui sopra) non resta che chiudersi in casa ed aspettare. Cosa? Non si sa!
Ai turisti, che per la maggior parte sono “mordi e fuggi” (cioè ignoranti arrivano ed ignoranti ripartono) non resta che un cumulo di belle pietre, un po’ di canali (sporchi) e qualche serenata in gondola (a riecco i gondolieri).
Comunque non serviva prima un economista e poi un filosofo per venire a conoscenza di questa bella situazione.
Auguri VENEZIA!

sabato 26 settembre 2009

Siamo in Europa, ma non con tariffe, prezzi ed altro.

Su Corriere.It c'è un articolo relativo ai costi per l'uso dei telefonini in Italia.
Da una rilevazione di un ente finlandese risulta che da noi ci sono le tariffe più alte.
Leggi l'articolo in questione.

Questa notizia mi ricorda che anche altro è più caro da noi rispetto ad altri paesi europei come, ad esempio, i farmaci.
Ecco un esempio: mi trovavo, nel mese di agosto, in Lussemburgo. All'arrivo, sfacendo le valige, mi accorsi di aver dimenticato una medicina che assumo giornalmente. Non potendo richiedere il farmaco con il nome commerciale usato in Italia, mi procurai il nome del principio attivo e con questo andai in una farmacia.
Nessun problema: un altro nome commerciale ma uguali principio attivo e dosaggio.
Costo €.15,80 per 56 compresse.
Ed ecco il confronto; da noi il costo di una confezione è di €.7,59, ma le compresse nella confezione sono solo 14, un quarto della confezione lussemburghese.
Fatti un po' di conti ci si accorge subito che in Italia lo stesso farmaco costa esattamente il doppio!!!

Un'altra incongruenza sta nel fatto che questo farmaco è un antipertensivo e che quindi, di norma, uno lo assume per tutta la vita.
Poiché nella ricetta del S.S.N. sono ammesse al massimo tre confezioni, sempre che uno sia esente per patologia, altrimenti due, ogni 42 giorni bisogna recarsi dal medico.
Se le confezioni fossero da 56 compresse, basterebbe recarsi dal medico ogni 5 mesi circa.
Tutti farmaci sono in confezioni limitate; se non fosse così i medici di base potrebbero fare di più i medici e meno i compilatori di ricette.

lunedì 21 settembre 2009

Attualità 

Tanto blaterare da parte del ministro Brunetta e poi ....
Leggete questo interessante articolo il cui argomento, stranamente, non ha trovato cassa di risonanza presso i "media" nazionali.

Attualità : "Fannulloni": ora ci si può ammalare come prima

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sabato 19 settembre 2009

Crisi o non crisi?

C’è la crisi! Non c’è la crisi!
"Bisogna essere ottimisti” dice il solito … !
Se guardi i consumi, se ti trovi in autostrada -dove i SUV non si contano- sembra proprio che la crisi non ci sia.
Forse ci sono due mondi: quello di coloro che, nonostante tutto, continuano a spendere perché continuano a guadagnare (ovviamente sulla pelle di altri), e quello di chi, rimasti senza lavoro o, con misere pensioni, non riescono a quadrare il bilancio familiare per arrivare a fine mese.
Quello che si nota di più è il primo ed allora … chi soffre per questa crisi?
Leggete l’articolo che vi “linko” e che, pur interessando una situazione locale, di Venezia e di Mestre, è senz’altro esplicativo di una realtà che molti non vogliono vedere.

domenica 13 settembre 2009

Ci sono anche i cani ... padani!

Oggi a Venezia c'era la "festa" dei "bubulci padani".
Di solito, in questa occasione, evito di uscire per non incontrarli; è più forte di me!
Questa mattina, invece, ho dovuto fare una passeggiata per portare a spasso il cane, Socrate, uno spinone rigorosamente ... italiano e, durante il nostro andare per calli e campielli, ho incontrato un gruppo di questi individui con un cane, un bel pastore tedesco che, poveretto, aveva al collo un fazzoletto verde.
Socrate è andato subito su di giri, senz'altro per quel fazzoletto, ed ho faticato un bel po' a trattenerlo; per fortuna le nostre strade si sono divise e, così, ho potuto continuare la passeggiata con tranquillità.
Il povero pastore tedesco con fazzoletto verde, invece, ha dovuto seguire i "bubulci" ed arrivare in Riva dei 7 Martiri ad ascoltare Bossi, Maroni, Calderoli e Gentilini, quello che propone di sostituire il saluto romano, usato anche dai  fascisti, al posto della stretta di mano!
Povero cane, sai che ... palle!


giovedì 10 settembre 2009

Altre domande poste oltre undici anni fa, sempre senza risposta

Invito i miei lettori a "linkare" il post di Frank57, blogger che scova spesso articoli dei tempi passati e che trattano di argomenti ormai dimenticati.
Quello del quale vi propone la lettura è tratto dalla "Padania" del luglio 1998, articolo che pone 11 domande a S.B. per i suoi intrecci con la mafia.
Ovviamente non ci sono state risposte!
Ed il tutto è stato dimenticato, anche dai "bubulci padani", oggi alleati.

martedì 8 settembre 2009

Un bel “giro” in Canal Grande su un motoscafo istituzionale pagato dai contribuenti

Avrei voluto attendere alcuni giorni prima di inserire nel “blog” un altro “post”, ma non posso esimermi dal raccontare un episodio del quale sono stato un involontario testimone in data odierna (8.9.2009) alle 11 circa.

Ero a Venezia, in Fondamenta Santa Chiara (a circa 200 metri dal famoso ponte di Calatrava), di fronte al supermercato Coop Adriatica, a fianco del pontile riservato ai motoscafi del Consiglio Regionale del Veneto. Mi trovavo in quel posto, con il mio cane, in attesa che mia moglie uscisse dal supermercato.

Inciso “fra parentesi”
Già il fatto che i consiglieri regionali usino, per arrivare nella sede istituzionale, un motoscafo (la frequenza è circa di uno ogni venti minuti) i cui costi, sia di gestione che di manutenzione, sono elevati, non mi va molto a genio. Gli stessi, che senz’altro avranno il posto macchina presso l’autorimessa comunale, farebbero quasi prima ad andare a piedi fino all’imbarcadero di San Tomà dove, con il vaporetto (l’abbonamento mensile ordinario è di 28 euro) potrebbero raggiungere Santa Maria del Giglio, nei pressi del Consiglio Regionale. Farebbero una passeggiata salutare, conoscerebbero meglio la città capoluogo della regione e sarebbero a contatto con la gente, la qual cosa non sarebbe disdicevole per un politico.


In attesa sul pontile c’era una persona che, poco prima delle 11,00 fu raggiunta da altre quattro persone, due uomini e due signore. Uno dei due uomini salutò amichevolmente chi già era in attesa del motoscafo e lo presentò agli altri tre come il presidente del Consiglio Regionale. Poi, mentre le due signore e l’altro uomo (evidentemente a Venezia quali turisti anche con macchina fotografica) conversavano del più e del meno, l’uomo che aveva presentato il presidente, sicuramente un consigliere, si mise a parlare con lui di “cose loro”. Ero a pochi metri e non potei fare a meno di sentire che nel pomeriggio avrebbero trattato di agriturismo.
Per mia documentazione e per non dire cose non vere ho appurato sul sito del consiglio che il presidente era veramente lui (c’è la fotografia) e che nel pomeriggio si sarebbe riunita la quarta commissione che aveva all’ordine del giorno, al punto 2, proprio “Disciplina e valorizzazione dell’agriturismo, ittiturismo, pescaturismo, del turismo rurale e di altre forme di utilizzo dell’ambito rurale”.
(vedi l'O. di G. sul sito)
L’altro consigliere non sono in grado di riconoscerlo.

Alle 11,00 arrivò il motoscafo (targa = 6V 14834) con la bandiera di prua del Consiglio Regionale e, tutti, ovviamente anche le tre persone che non avevano nulla a che fare con questa istituzione, si imbarcarono per … una bella gita in Canal Grande!

Lascio ai miei lettori trarre le conclusioni.

lunedì 7 settembre 2009

Lungo post "estivo" e "vacanziero"

PREMESSA
Da metà giugno mi sono trasferito a Raveo, in Carnia, dove non ho la possibilità di collegarmi ad internet e, quindi, neppure quella di aggiornare il mio blog.
Allora ho pensato di scrivere egualmente dei post e di pubblicare gli stessi al mio rientro a Venezia, ai primi di settembre.

23 giugno – Considerazione sulle elezioni
Ho appreso i risultati delle elezioni sia europee che provinciali: un disastro! Ho perso su tutta la linea. Quello che più mi dispiace è che la provincia di Venezia è passata in mano ai leghisti; questo proprio non mi va giù. Avere una presidente di questo movimento, che nella mia città di Venezia è in assoluta minoranza, sul Canal Grande è una delle cose che proprio non mi aspettavo; e questo tutta colpa dei “campagnoli”, cioè di coloro che stanno in … provincia e non nel capoluogo dove, invece, il presidente uscente ha raggiunto –nel centro storico- il 58%.
Ora ci attendono (nel 2010) le elezioni comunali: auguri! Io ho comunque fiducia!
I risultati di un’altra elezione, quella del piccolo comune di Raveo, dove mi trovo a soggiornare, sono invece stati di mio gradimento in quanto la maggioranza uscente, guidata dal giovane Sindaco Daniele Ariis, ha stravinto, già al primo turno, con circa il 75% dei consensi. Anche se nei piccoli comuni le liste non sempre sono legate ai partiti nazionali, questa di Raveo è una maggioranza di centro-sinistra e, cosa più importante, è contraria all’apertura di una cava di gesso nel suo territorio. Allo stato attuale è in piedi un ricorso al Consiglio di Stato da parte della ditta che vorrebbe sfruttare una parte del territorio, ricorso che è l’ultima mossa dopo i diversi pareri negativi già ottenuti. Le speranze che la faccenda si chiuda positivamente sono notevoli, anche per i risultati delle elezioni.
La storia e la documentazione della cava di gesso di Raveo si trova a questo” link”: http://www.piovesan.net/raveo …..

30 giugno – Nuvole

Avete mai passato un po’ di tempo a guardare le nuvole? Io lo faccio da molti anni, soprattutto quando mi trovo a Raveo, magari seduto in giardino. Mi riferisco, in particolare, a quelle nuvole che sembrano panna montata e che assumono, molto spesso, le più diverse forme: ed ecco vedere in cielo figure antropomorfe, zoomorfe, ma anche figure di personaggi fantastici. Proprio oggi ho intravisto in cielo … una strega, di quelle con il naso adunco; subito dopo sulla testa della strega si è formato un cappello, di quelli con la visiera, quelli dei vigili urbani. Un leggero spostamento della massa nuvolosa e la strega con il cappello da vigile diventa … un elefantino, Dumbo dalle orecchie smisurate. Per la cronaca, la proboscide era la trasformazione del naso della strega! La proboscide nuvolosa si stacca e la figura cambia ancora: questa volta si tratta del muso di un cerbiatto che diventa poi, cosa che mi capita molto spesso, nel profilo del mio cane Socrate.

Per facilitare le “visioni” socchiudo gli occhi, ma, comunque, ci vuole sempre una buona dose di fantasia.
Per la cronaca, ho provato anche a fotografare le nuvole nel momento in cui mi apparivano alcune forme, ma rivedendole non ho provato le medesime sensazioni.



4 luglio – Una grigliata in Valdie

È sabato e, come dice il proverbio, … non c’è sabato senza sole; dopo giorni di pioggia, con temporali accompagnati da grandine, finalmente una giornata di caldo e di sole. Ci voleva, anche perché era in programma una “festa”, una grigliata, in Valdie, un ampia conca prativa sopra il paese di Raveo, e l’occasione era il ringraziamento che la maggioranza eletta voleva esternare ai propri elettori ed ai propri sostenitori anche per quanta riguardava il “NO alla cava”.

Ed io sono stato invitato proprio perché, con il mio sito (vediquanto scritto il 23 giugno) e con le mie lettere ai giornali, ho sempre sostenuto il NO ALLA CAVA.
Giornata magnifica sia dal punto di vista meteorologico (solo sul tardo pomeriggio, a festa conclusa, un temporale ha chiuso la giornata), ma anche per il festoso conversare, per il ritrovarsi con le vecchie conoscenze e per i nuovi incontri.
Buona la grigliata, la polenta ed il vino! Si sa, tutti i salmi finiscono in gloria!


16 luglio – Tormentone di inizio luglio
Era buona norma, ma penso che lo sia anche oggi, essere presentato da due iscritti (o soci) al fine di potersi associare a qualsiasi forma di associazione, anche di quelle politiche che prendono il nome di partiti. Ora, se fosse stata chiara, anche ai giornalisti ed agli adepti degli altri partiti, l’esistenza di una simile norma, non sarebbe successo tutto quel pandemonio –forse creato ad arte- a seguito dell’autocandidatura di Beppe Grillo a segretario del PD.
Per essere segretario di un partito bisogna, innanzitutto, appartenere a quel partito; e già qui, come si suol dire, … “casca l’asino”! Il comico genovese non era, al momento della sua autocandidatura, iscritto al PD e, quindi, non poteva e non può pretendere una simile ca … volata.
Ma anche se volesse iscriversi dovrebbe seguire la prassi descritta più sopra alla quale bisogna specificare che ogni iscrizione viene vagliata da una commissione interna del partito, anche a livello locale. Questa commissione, che prende il nome di “probiviri”, non avrebbe dovuto e non deve accettare l’iscrizione di Grillo per due semplici motivi; in primo luogo, da sempre, questo personaggio ha sbeffeggiato –è il suo mestiere- il partito ed i suoi uomini dicendone di tutti i colori anche in modo “poco consono” per chi vorrebbe diventare il segretario di un partito. Apro una parentesi: forse a qualcuno questo modo di agire e di parlare, una volta detto “da caserma”, può anche andar bene, tanto siamo stati abituati dal primo ministro, tessera P2 n.1816 (è stato il primo ad offendere gli avversari e coloro che avrebbero votato per gli avversari). Chiusa la parentesi!
Un’altra ragione per non iscriverlo è data dal fatto che questo personaggio, nel suo blog, ha detto il falso (data l’affluenza a questo sito, potrebbe essere definito “falso in atto pubblico”). Basterebbe anche solo questo fatto per far sì che non possa essere accettato all’interno di un partito.
Quando ha detto, o scritto, il falso? Per chi ha la memoria corta ricordo la “lettera di Benedetto XVI” al comico genovese di un po’ di tempo fa. Una lettera che, al solo leggerla, era palesamente falsa e che fu fatta intendere, ai molti gonzi che frequentano il suo blog, come veritiera. (VEDI mio POST al link http://sp1938.blogspot.com/2007/01/beppe-grillo-ed-il-suo-post-falso-la.html
Alle risposte negative, circa l’iscrizione al PD, il Grillo dice: “Vuol dire che mi iscriverò alla P2!”.
Bene, vuol dire che si troverà in buona compagnia con … “tessera P2 n.1816”!!!


18 luglio – Concerto d’0rgano

Questa sera sono andato ad ascoltare l’esecuzione di un organista che si esibiva nella chiesa parrocchiale di San Floriano in Raveo. Non c’era molta gente, vuoi perché il paese è piccolo, ma anche perché fa veramente fresco e, quindi, penso che, data la temperatura, la gente non abbia avuto molta voglia di uscire di casa. Peccato per loro che hanno perso l’occasione di ascoltare della buona musica nell’esecuzione del M.o Devis Formentin.
Sette i brani eseguiti, in tutto cinquanta minuti; in particolare ho apprezzato e gradito il “Concerto ottavo” di Pietro Morandi per la sua “coralità”, lo “Jubilate Deo a 8 voci” di Giovanni Gabrielli, per lo stesso motivo e la “Fuga” di Benedetto Marcello per l’armonia quasi “moderna” del brano.
Ovviamente i due pezzi di Bach avevano qualcosa di diverso, qualcosa “di più”.
Una cosa non mi è piaciuta molto: la sostituzione di tre brani (su sette) con altrettanti, rispetto al programma ufficiale già stampato. Non capisco perché un artista, ma spesso anche qualche coro (torno sempre alla musica che più mi sta a cuore), debba fare delle sostituzioni ad un programma che lui stesso ha proposto senza darne spiegazione al pubblico.
Ma andiamo oltre.
Lo strumento suonato nella chiesa di Raveo, di fine ‘700, sembra costruito da certo Giovanni Battista De Corte, è stato donato alla parrocchia -e sistemato nella vecchia chiesa nel 1835- da Teresa Bonanni, nubile e di agiato stato economico; fu, a fine ‘800, sistemato nella nuova chiesa sopra il portale d’ingresso. Un primo restauro venne eseguito dalla ditta Bianchi di Udine nel 1925 e, nell’occasione, fu sistemato nel coro posto nella parte destra, in alto, del presbiterio; il restauro più recente è del 1987, dopo il terremoto del 1976, e fu eseguito dalla ditta Zanini di Codroipo (Ud).
Desideravo sottolineare che nel paese di Raveo (circa 400 abitanti) non vi sono molte occasioni per ascoltare della musica diversa da quella che ci propina la televisione e queste occasioni sono concentrate nei mesi di luglio ed agosto ed io, in genere non manco mai.
La prossima sarà quella di un concerto di organo e fisarmonica che, all’apparenza può sembrare un abbinamento un po’ strano, e sarà una delle tante manifestazioni artistiche nell’ambito di “Carniarmonie” (www.carniarmonie.it) una rassegna di musica, di generi diversi, che ha luogo, sempre nei mesi estivi, in vari comuni della Carnia in spazi sacri e non, a volte sconosciuti e dimenticati, il che permette anche di riscoprire e valorizzare il passato.

26 luglio – Cosa mi aspettavo di ascoltare oggi.

26 luglio è il giorno dopo il 25 luglio. Bella scoperta!
Perché ricordarlo?Semplice: il 25 luglio del 1943 il cav. Benito Mussolini veniva arrestato e con questa azione si concludeva la storia del fascismo, almeno nell’Italia centro-neridionale; insomma, era l’inizio della fine.
Cosa m’aspettavo oggi? A 66 anni di distanza avrei desiderato, ascoltare in un giornale radio, che un altro cavaliere, fosse stato costretto, anche dai suoi, a dimettersi ed a ritirarsi a vita privata, per il bene suo, ma soprattutto per il bene nostro.
Purtroppo non è successo, ma io aspetto sempre quel giorno.

Oggi, invece, sono arrivati i miei quattro nipotini e, quindi, con la loro presenza mi è impossibile continuare con questo “post” estivo.

domenica 6 settembre 2009

Evasioni fiscali sugli appartamenti in affitto agli studenti universitari a Padova

L’80% delle posizione controllate (circa un centinaio) hanno dimostrato che chi affitta agli studenti universitari di Padova sono evasori fiscali.

Questo è quanto è risultato dai controlli della G.di F. effettuati ultimamente a Padova e dei quali hanno dato ampia informazione i giornali locali nonché i TG nazionali. Per maggiori informazione leggete gli articoli su Il Gazzettino (cliccando sugli articoli della pagina questi vengono editati in maniera più leggibile), su Il Mattino di Padova oppure sul Corriere del Veneto.

Sembra quasi che abbiano scoperto l’”acqua calda”!!!

Si tratta solo di un controllo a campione e, quindi, l’evasione prevista, in termini di euro, è molto alta. E questo solo a Padova; figuriamoci cosa capita in tutte le altre sedi universitarie.

Eppure è molto semplice controllare: è sufficiente acquisire l’elenco degli studenti fuori sede, magari solo quelli che sono arrivati alla laurea, ed a questi chiedere il contratto d’affitto. In caso di mancanza del contratto, lo studente dovrebbe riferire dove alloggiava e quanto pagava di canone, e da queste informazioni, chi di dovere dovrebbe risalire agli evasori.

Una cosa del genere l’hanno fatta alcuni anni fa a Bologna con risultati altrettanto eclatanti, ma, dopo, non c’è stato più alcun controllo in nessuna altra sede universitaria.

A Venezia non hanno fatto ancora alcun controllo e qui salterebbero fuori affitti in nero a bizzeffe, e non solo agli universitari, ma anche ai turisti.

Sono convinto, però, che questo tipo di controlli non sia molto ben visto dal potere politico.

La Voce del Padrone